Come minare Ethereum: i diversi metodi e strategie

Nonostante i tanti miglioramenti e modifiche che sono state applicate al mondo di Ethereum, al giorno d’oggi il modo più efficace e conveniente per ottenere Ether è quello di dover minare la piattaforma. Ma come funziona il processo per minare Ethereum?

In realtà, la chiave dietro il mining di Ethereum e il suo grandissimo successo online è proprio la sua semplicità. Così come su altre piattaforme di criptovalute, il mining su Ethereum è possibile attraverso l’esecuzione di alcune equazione matematiche, crittografate in modo complesso, su un hardware. In questo modo si possono aumentare le blockchain e così, ottenere un guadagno. In particolare, chi riesce a sbloccare per primo le equazioni, potranno ottenere un maggior numero di Ether, 2 ETH per ogni blocco.

L’unico dettaglio da avere in considerazione è che Ethereum possiede un limite annuale per la creazione di Ether, soltanto un totale di 18 milioni di ETH.

Il mining sulla piattaforma Ethereum può avvenire in tantissimi modi diversi, ma fra i principali possono essere trovati i seguenti.

Solo mining con un hardware personale

Questo caso è quello più comune, ovvero quello di minare in solitaria attraverso un hardware o addirittura, attraverso il proprio computer personale. Il mining rig sono in particolare degli hardware che sono stati progettati per minare su Ethereum. In generale sono formati da alcuni elementi, come una GPU o scheda grafica, una scheda madre, un alimentatore e un dispositivo di raffreddamento.

I Mining Rig si dividono principalmente in due tipi:

  • Mining GPU – questo tipo i mining richiede un hardware specifico, in quanto dà la possibilità di fare hashing. In particolare, questi usano delle schede grafiche che completano i processi di mining nelle reti chiuse. Nonostante siano molto costosi, possono portare dei risultati molto vantaggiosi.
  • Mining CPU – Questo tipo di mining è fra i più economici e soprattutto, fra i più semplici, in quanto non richiedono elementi altamente specializzati, ma richiedono solo un computer. Questo mining risolve i blocchi delle blockchain attraverso degli algoritmi complessi con il processore del pc. L’unica sua pecca è la lentezza nel processo.

Pool mining: come funziona in Ethereum

Molte persone decidono, quando si tratta di mining, di affidarsi a dei pool, per ovviare alla grande quantità di dati e operazioni che ci sono nel processo di mining. Con il termine pool mining, si intende un grande gruppo di persone che si dividono i compiti dietro il mining, così come anche le ricompense alla fine del processo.

In particolare, rappresentano dei server che scompongono le equazioni della piattaforma in equazioni più piccole, dando a ogni computer una parte. Alla fine, quando tutte le operazioni saranno completate, l’operazione verrà ricomposta. In questo caso, si tende a dover considerare alcune dinamiche che la influenzano, come

  • Pool Hashrate
  • Pool Reputation
  • Commission Rate

I metodi in cui è possibile poter fare mining all’interno della piattaforma Ethereum sono tanti e vari, ma questi sono i principali e i più utilizzati dalla community, a causa della loro semplicità di utilizzo. In questo modo, il processo del mining diventa un gioco da ragazzi, dando così la possibilità di poter guadagnare in un campo così famoso, ma allo stesso tempo così ancora poco esplorato, tramite le criptovalute. Questo fa parte del grandissimo fenomeno del mondo digitale, che cresce costantemente e permette a tutti di poter fare la propria fortuna.

Minare Ethereum 2.0

La piattaforma ha ricevuto in pochissimo tempo un grandissimo successo, tanto che gli sviluppatori hanno deciso in poco tempo di voler ampliare le sue potenzialità e lavorare a degli aggiornamenti del sito. In particolare, i lavori si sono concentrati maggiormente a migliorare la scalabilità e la sicurezza del sito. In questo modo è nata Ethereum 2.0, nota anche come Eth2 o Serenity. Certamente, il prodotto finale verrà attuato in futuro, attraverso diverse fasi, come con la Beacon chain attuale e tante altre.

Con questo aggiornamento, ancora in fase di perfezionamento, è stato possibile aggiornare la blockchain, così da elaborare più transazioni sicure e alleviare i colli di bottiglia. Questo miglioramento è stato facilitato da un passaggio fondamentale, ovvero da un meccanismo di conferma detto ‘Proof of Work’ a un nuovo modello, il ‘Proof of Stake’. Se col primo erano necessarie grandi quantità di tempo e energia, il Proof of Stake è molto più ecologico e sostenibile. Questo avviene perché i blocchi verranno coniati, e non estratti, in modo pseudocasuale e non vi sarà alcun premio per la creazione di nuovi blocchi, ma l’offerta rimarrà la stessa dall’inizio.

Per la Proof of Stake (PoS) avrai bisogno di almeno 32 ETH per “minare Ethereum” sebbene si tratti di staking (tecnicamente “far girare un nodo.”) Se hai meno di 32 ETH puoi comunque contribuire ad una pool di altri ETH tramite un exchange come Kraken.

Michele Borelli
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